Salendo dal parcheggio lungo la strada asfaltata, appena superato il tracciato dello skilift, si incontra subito sulla destra una palina segnavia con le indicazioni per il sentiero 3 che risale lungo un breve sentiero delimitato da muretti di pietra.
La palina che segna l’imbocco del sentiero 3
Il muretto termina quasi subito, e sembra che il sentiero sparisca: si prenda la strada sterrata, che risale a svolte. Si trova una priva svolta a sinistra che porta ad un edificio, ma bisogna proseguire sulla destra (c’è un indicazione “3 a destra”).
Le chiare indicazioni per il sentiero 3
Si trova una seconda svolta a sinistra che si dirige verso un secondo edificio, e questa volta ci dobbiamo andare: poco prima di arrivare all’edificio, a destra della strada sterrata, si vede un largo sentiero salire verso il bosco (c’è un bollo giallo “3” su un masso nel bel mezzo del sentiero).
Il sentiero parte a destra della strada sterrata
Da qui inizia il vero sentiero, che prosegue per un lungo tratto a svolte nel bosco di alberi ad altissimo fusto. Si cammina su un tappeto soffice e molto largo, perfettamente mantenuto: un vero piacere procedere
Il bellissimo tratto iniziale del sentiero
A 1825m circa si incrocia un sentiero che proviene da sinistra: una palina segnavia ci dice che stiamo incrociando il sentiero 1W Walserweg, che da questo punto prosegue per un tratto in comune con il nostro 3.
Il bivio 3/1W
Da qui si procede verso destra per un tratto che all’inizio è orizzontale e scende per un brevissimo tratto: si intravvedono quasi subito sulla destra in alto le baite dell’Alpe Ranzola inferiore (1999m), che il sentiero comunque non toccca mai.
Il sentiero scende per un breve tratto, in alto appaiono le baite di Ranzola inferiore
Si esce progressivamente dagli alberi, si attraversano due ruscelli quasi secchi, a 1864m su guada un piccolo torrente ben più corposo e si taglia il pendio opposto.
Il ruscello che si guada prima di spostarsi sull’altro versante
Alla prima svolta a sinistra, a 1897m circa, si incrocia un secondo bivio con il sentiero 1W, che abbandona il 3 e si dirige a destra, verso Ranzola Inferiore.
Il bivio con il sentiero 1W che va a destra
Noi proseguiamo dritti ancora per un tratto, costeggiando un muretto di pietra: quando finisce il muretto di pietra si taglia a destra e si risale di nuovo il pedio opposto. Si prosegue così, a svolte nel bosco sempre più rado e altre due spalle, finché a 1997m circa il sentiero esce definitivamente dagli alberi.
Verso Ranzola superiore
Superato il dosso successivo, compariranno immediatamente le vicinissime baite dell’Alpe Ranzola Superiore (2106m), e la piccola cappella sul Colle Ranzola alle loro spalle.
Le baite di Ranzola superiore, alle spalle il colle
Si passa a sinistra delle baite e si risale il facilissimo pendio erboso soprastante (tracce vaghe, ma non servono). Si arriva così al Colle Ranzola (2171m).
La cappella al colle Ranzola
Non c’è solo la targa che ricorda il passaggio di Lev Tolstoj nel 1857 a rivestire interesse storico: il muretto a secco che vi si trova è infatti quanto resta di una fortificazione eretta nel 1800 dai soldati austriaci e russi per fronteggiare l’avanzata di Napoleone Bonaparte, in arrivo dal colle del Gran San Bernardo. Curiosità: questo famosissimo quadro di Jacques-Louis David raffigura Napoleone proprio al passaggio del Gran San Bernardo. Si può dire quindi che in questa immagine stava preparandosi per passare a Gressoney… anche se, nella realtà, non lo fece mai (peggio per lui!). Questo documentario di Rai VdA approfondisce il passaggio di Napoleone per la Valle d’Aosta.
Napoleone al passaggio del Gran San Bernardo
Proseguimento per Punta della Regina
Un proseguimento quasi obbligato è quello per Punta della Regina (2387m): vi si arriva seguendo il ripido ma breve sentiero 7A.
Dal Colle, guardando verso Punta della Regina
Dalla vetta si può ridiscendere al Colle Ranzola tramite lo stesso sentiero 7A, oppure si può scendere dall’altro versante fino alla conca del Lago Gombetta tramite il sentiero 3A. Dopo aver superato di poco il lago Gombetta, il sentiero si divide in due: un ramo va a sinistra, l’altro a destra. Sono quindi possibili due percorsi alternativi.
- L’alternativa semplice prevede che si torni al Colle Ranzola prendendo la direzione di sinistra, percorrendo quindi un brevissimo tratto del sentiero 3B che gira in senso antiorario attorno alla base di Punta Della Regina. Una volta arrivati al Colle Ranzola, si ritorna a valle tramite lo stesso sentiero 3 fatto in salita. In questo modo si sarà fatto un “anellino” salendo a Punta della Regina e poi tornando al Colle Ranzola girandovi attorno.
- L’alternativa più lunga, invece, prende la direzione di destra, imboccando il sentiero 3B che risale al “Belvedere” e poi scende verso l’arrivo della seggiovia Weismatten e il rifugio Carlo Mollino. Arrivati alla seggiovia, si può tornare a valle seguendo il sentiero 2 che vi scodellerà a valle pochissimi metri al di sopra dell’inizio del sentiero 3 fatto all’andata, chiudendo un bel percorso ad anello.
L’anello attorno a Punta della Regina