Testa Grigia (3315m), sentiero 10C
da Gressoney-La-Trinité a Testa Grigia
Il sentiero 10C parte da Gressoney La Trinité e arriva a Testa Grigia (3315m). È lungo 5854m e il dislivello totale positivo è di 1689m.
Il tempo indicativo per la salita è di 5h02. Il sentiero è classificato di difficoltà EEA.
Il Testa Grigia (o Grauhaup o Grengo), è la montagna per eccellenza per tutti gli escursionisti della zona che non osino spingersi oltre il livello dei ghiacciai. E’la vetta più alta delle due catene montuose ai lati del Lys, raggiungibile direttamente da un sentiero senza difficoltà tecniche estreme: un vero sogno.
Il dislivello da superare per raggiungerla è notevole, ma resta comunque una vetta molto frequentata anche perché chi la raggiunge dalla Val D’Ayas può risparmiare circa mille metri di dislivello in salita arrivando fino ad Ostafa con gli impianti.
Dalla vetta la vista è ovviamente maestosa, sull’intero massiccio del Rosa, su tutti i principali gruppi montuosi della valle del Lys e della Valle D’Aosta. Pare che nelle giornate più terse si riesca a scorgere perfino il Lago Maggiore (una fortuna che non mi è ancora capitata).
Il 10C è uno dei due sentieri che si possono percorrere per raggiungere la cima. Dei due, è quello leggermente più breve ma più ripido e, a causa di questo, il meno frequentato. L’altro è il sentiero 6, che parte da Gressoney-Saint-Jean: meno ripido (e quindi più lungo), e decisamente più frequentato anche perché dal Colle Pinter in poi si aggiungono le persone che salgono dalla Val D’Ayas.
Il 10C sale lungo tutto il versante est del Testa Grigia, partendo dal centro di Gressoney-La-Trinité: inizialmente in comune con il sentiero 10 per il Piccolo Rothorn, si separa da questo poco prima di raggiungere la baita di Hockene Stei e raggiunge il luogo dove sorgeva il bivacco costruito nel 1965 intitolato a Virgilio Cozzi (presidente del CAI di Vigevano, morto nel 1964) e distrutto anni dopo da una valanga. Ora c’è solo uno spiazzo con due panchine, sopravvissute alla valanga. Da qui si passa definitivamente su terreno roccioso, risalendo un aspro valloncello trasversale che porta fino al colletto tra il Bivacco Lateltin e la cresta che conduce in vetta. Da qui in poi è in comune al sentiero 6.
Il bivacco Lateltin, che si trova poco sotto Punta Pinter (antecima del Testa Grigia), ha una storia singolare: nel 1950 il falegname Ulrico Lateltin di Gressoney Saint-Jean, insieme al padre Floriano, ne iniziò la costruzione, cominciando a trasportare del materiale nella zona in cui sarebbe dovuto sorgere.
Il progetto si interruppe per le difficoltà nella costruzione e la scarsità di mezzi, ma nel 1983 quel materiale fu ritrovato dal nipote Augusto Linty, che ebbe l’idea di far ripartire la costruzione del bivacco (inaugurato poi il 4 agosto 1984). E’attualmente di proprietà del CAI di Gressoney La Trinité. Nella foto accanto un articolo de La Stampa del 1 agosto 1984 che ne annuncia l’imminente inaugurazione. Nel bivacco (16 letti) si può pernottare, a patto di trovarvi posto (impossibile prenotare): il costo è di 3€ che possono esser pagati a posteriori via bonifico. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Cai di Gressoney (+39 331 7893125, caigressoney@gmail.com).
Due parole finali sulle difficoltà tecniche: il sentiero è classificato come EEA, il che significa che ci sono tratti attrezzati. Tali tratti sono tre: il primo è un trattto con un cavo d’acciaio, che si deve risalire poco prima di arrivare al pianoro dove sorgono i resti del Bivacco Cozzi. Gli altri due sono raccolti nel tratto finale del percorso, dal colletto a nord del Bivacco Lateltin: un gradino roccioso che si risale a forza di braccia aggrappandosi a due catene di ferro, e un canalino roccioso che porta direttamente in vetta attrezzato con due cavi d’acciaio, francamente non indispensabili per la progressione (ma molto utili). Fortemente consigliabile indossare dei guanti nei tratti con cavi d’acciaio, onde evitare di ferirsi a causa di alcuni fili rotti (in genere sempre presenti) che sono molto taglienti.